Inaugurazione del Teatro Auditorium Città di Vallo della Lucania Leo de Berardinis

Mercoledì 13 maggio alle ore 18.00 si svolgerà la cerimonia per l’inaugurazione ufficiale del Teatro Auditorium Città di Vallo della Lucania Leo de Berardinis, il primo teatro al mondo dedicato a Leo de Berardinis, grande attore e regista nato a pochi chilometri di distanza, nel Comune di Gioi Cilento.
Su proposta di Michele Murino, direttore artistico di Velia Teatro, la decisione di questa importante intitolazione è stata presa dal sindaco di Vallo della Lucania Antonio Aloia, con la seguente delibera:
«La Giunta Comunale, visto che sono stati ultimati i lavori di realizzazione dell’Auditorium sito in via Badolato, struttura dotata di palcoscenico attrezzato per ogni tipo di attività artistica e culturale, con 538 posti a sedere su due livelli (platea e galleria) e di sale attrezzate nel piano interrato per circa 900 metri quadrati; che si sta organizzando la cerimonia di inaugurazione di questa importantissima opera che si porrà certamente come centro di promozione della cultura dell’intero territorio cilentano e quindi come luogo di incontro e richiamo per tutti gli appassionati dell’arte anche oltre i confini comunali; dato atto che appare opportuno dare all’Auditorium un’intitolazione suggestiva e degna del suo valore; che sta avendo particolare risalto sui mezzi di stampa la campagna per l’intitolazione di un teatro in favore di Leo de Berardinis, attore, drammaturgo e regista teatrale, che ha raccolto ampi consensi nel panorama artistico nazionale, con sostenitori del calibro di Gigi Proietti, Mario Martone, Piera degli Esposti, Pamela Villoresi; che l’artista, scomparso nel 2008, è nato a Gioi Cilento il 29 dicembre 1939 ed è riconosciuto come una figura molto importante sulla scena teatrale internazionale, un esempio raro di ricerca scenica che ha saputo fondere insieme la grande avanguardia con la cultura popolare; Leo de Berardinis, a partire dagli anni sessanta del Novecento, è stato presente nei maggiori teatri, realizzando non soltanto allestimenti teatrali, ma anche direzioni artistiche, laboratori, conferenze. Molto legato al sud, lo ritroviamo presente al Festival internazionale “Nuove Tendenze” di Salerno voluto da Giuseppe Bertolucci, Achille Mango e Filiberto Menna. Negli anni settanta, è artefice di uno straordinario capitolo sperimentale scenico nell’area metropolitana napoletana, dove fonda il Teatro di Marigliano insieme a Perla Peragallo, dove tocca Autori come Poe, Keaton, Majakoskij, Petrolini e Viviani. Prende a cuore nuovi linguaggi, fa un censimento dei giovani gruppi, amplia i suoi orizzonti, dirige dall’ ’83 a Bologna la cooperativa “Nuova Scena”, crea il “Teatro di Leo” e, con un laboratorio di attori tutti suoi, passa con il suo proverbiale carisma dal “Macbeth” di Shakespeare fino a Eduardo di “Ha da passà ‘a nuttata”. Negli anni ’90, ricopre la direzione della sezione “sperimentazione” del Teatro Verdi a Salerno. Anche da un punto di vista strettamente espressivo e di scrittura scenica, gran parte dei lavori di Leo de Berardinis non dimenticano mai le sue origini campane e il dialogo con i Maestri, da Eduardo De Filippo a Raffaele Viviani, da Totò alla sceneggiata napoletana, circondato da uno studio di attori che restano un suo patrimonio come il suo archivio offerto al DAMS di Bologna. Il suo percorso di ricerca è stato coronato dal conferimento della Laurea ad honorem nell’Ateneo di Bologna il 4 maggio 2001, con la potente definizione di “uomo-teatro”. Ridotto in uno stato vegetativo durato per circa sette anni per un episodio di sospetta malasanità, qualche mese prima della scomparsa aveva ricevuto il riconoscimento del vitalizio previsto dalla legge Bacchelli. Ritenuto per tutti i motivi di cui sopra di aderire alla campagna a favore dell’artista con il riconoscimento istituzionale di questo Comune attraverso l’intitolazione del Teatro Auditorium Città di Vallo della Lucania, non solo come prezioso motivo di orgoglio territoriale, ma perchè l’accostamento del suo nome ad un luogo di cultura e d’arte come il nostro – mantenendo vivo il suo magistero di attore, drammaturgo e regista – assume un valore formativo e pedagogico, finanche poetico, che può diventare d’esempio per le generazioni presenti e future. […] Ad unanimità dei voti espressi in forma legale dai presenti, delibera».