TRINACRIA SULLA LUNA – di Emanula Ferrauto
Gaspare Balsamo ed il suo omaggio a Giuseppe Pitrè
FESTIBÀL Napoli balla al centro, a Sud
Il merito di Luca Sessa, storico organizzatore dell’evento FESTIBÀL Napoli balla al centro, a Sud, è quello di aver creato un appuntamento periodico che vede protagonista la sede dell’Ex Asilo Filangieri di Napoli. Dopo aver scoperto, a maggio 2016, il mondo di Festibàl, la rete di rapporti culturali ed artistici si è arricchita ulteriormente. Parliamo di un evento, voluto fortemente e organizzato nei minimi particolari da Sessa e dai suoi solerti collaboratori, che ha fatto sì che gli spazi dell’ex Asilo Filangieri si trasformino, ogni anno e per alcuni giorni, in luogo comunitario in cui le culture del Mediterraneo possano incontrarsi, confrontarsi e, soprattutto, rivelare costantemente i loro forti legami. Torna protagonista la Sicilia, con il cibo, la musica, i balli, la lingua, e soprattutto con la letteratura ed il teatro, tutti elementi legati all’isola, la cui descrizione è rivolta ad un pubblico composto sia da esperti che da curiosi ed appassionati, attraverso la presenza di numerosi incontri-seminari, svoltisi tra il 28 ed il 29 gennaio 2017. Presenti maestri, attori, musicisti e poeti provenienti da tutte le coste siciliane, e non solo: da Gaspare Balsamo attore-cuntista, a Biagio Guerrera poeta e attore, ai maestri Puccio Castrogiovanni, Giancarlo Parisi, Angelo Salvatore Daddelli, Luca Recupero, Irene Giliberti, per i seminari di mandolino, zampogna, friscalettu, marranzano e tamburello, ma anche Eleonora Bordonaro per il seminario di canti della Sicilia Orientale, fino al concerto Festa a Ballu con Angelo Salvatore Daddelli ed il gruppo “ I Picciotti”.
Festibàl naturalmente non rivolge la sua attenzione solo alla comunità siciliana, ma fissa altri importanti e ricchi appuntamenti legati alle comunità mediterranee: il 18 febbraio è protagonista la comunità greca di Ikaria, il 18 marzo quella tunisina, l’8 aprile la Galizia.
Se a maggio scorso l’incontro con Gaspare Balsamo ed il suo spettacolo Colapesce ha attivato una serie di rapporti, artistici e di amicizia, in realtà quel momento ha soprattutto innescato un percorso di ricerca che si sofferma sull’osservazione di una particolare evoluzione contemporanea del cunto siciliano, attraverso l’analisi di una natura ibrida, drammaturgica e orale insieme, che ha condotto questo studio anche a Pavia, in occasione del Convegno “Lingua orale e parola scenica”, svoltosi a novembre 2016.
Anche quest’anno, in occasione di FESTIBÀL 2017, l’attenzione rivolta a Balsamo si sviluppa attraverso un seminario sulla storia del cunto siciliano, durante il quale si inserisce anche la presenza del raffinato e sensibile poeta catanese Biagio Guerrera, il quale ripercorre un importante excursus sulla poesia contemporanea siciliana.
La presenza di una così nutrita schiera di artisti siciliani ha reso possibile anche il debutto napoletano dello spettacolo TRINACRIA SULLA LUNA (Pitrè senza gravità), ultimo allestimento firmato da Gaspare Balsamo, in scena, fino ad ora, solo in Sicilia. Galleria Toledo, il famoso teatro napoletano dei Quartieri Spagnoli, ha accolto la data unica napoletana di una performance che mescola l’ironia al dramma, sottolineando il progressivo crollo di una cultura, fondata in passato sugli studi di un importante etnografo come Giuseppe Pitrè. L’esercito della Biblioteca delle Tradizioni Popolari Siciliane entra in scena nelle vesti di un carrozzone sbilenco, al seguito di una processione funebre. L’ironia e la drammaticità caratterizzano anche l’apertura di una fantomatica bara che contiene una piccola testimonianza dell’enorme opera del Pitrè: uno dei 25 volumi che caratterizzano la formazione del giovane Balsamo e di cui il cuntista e attore parla incessantemente, soprattutto durante i laboratori rivolti agli appassionati e ai giovani attori. Durante lo spettacolo, gli attori distribuiscono agli spettatori alcuni volantini che raffigurano il frontespizio della grande opera del Pitrè: la lotta di questo grottesco esercito è rivolta alla cultura. I “soldati” sono interpretati, non a caso, dai maestri Puccio Castrogiovanni (plettri, marranzano e voce), Giancarlo Parisi (zampogna a paro cromatica, friscalettu, chitarra e Zi flute) e Luca Recupero (marranzano, percussioni e voce), famosi ed importanti musicisti siciliani che, suonando dal vivo, si rivelano in ruoli inconsueti e costruiscono una particolare colonna sonora, attraverso l’utilizzo della musica-personaggio, indispensabile all’interno della struttura dell’intero spettacolo. In scena anche il già citato poeta Biagio Guerrera, che fa da spalla a Balsamo, recitando ed intonando alcuni canti della tradizione. La struttura drammaturgica di questo spettacolo è eterogenea e, forse, il termine non è adatto alla tipologia di performance: si può definire, infatti, una sorta di canovaccio, su cui Balsamo ha fissato i momenti più importanti della storia del cunto e degli studi di Pitrè, cucendo le parti attraverso la presenza di saltimbanchi che denunciano l’importanza imprescindibile degli studi dell’etnografo e medico siciliano. All’interno dello spettacolo, attraverso un divertente travestimento affidato ai tre musicisti, Balsamo sceglie, inoltre, di citare anche tre donne che hanno tramandato oralmente un’enorme quantità di storie e di favole. Pitrè, infatti, ha rivolto una particolare attenzione nei confronti dell’enorme patrimonio tramandato dalle tre siciliane, donne non colte, ma considerate dei veri e propri contenitori mnemonici di cunti e varianti.
Gaspare Balsamo regala al pubblico napoletano un momento particolare e, aprendo una delle pagine dei volumi del Pitrè, legge la favola di Grattula Beddatula, evidente variante della Cenerentola di Giambattista Basile. L’attore preferisce sedersi in proscenio e leggere, ricordando la tendenza dei Rinaldi napoletani, cuntisti campani, piuttosto che dar vita al cunto ritmato di specifica tradizione siciliana.
Non bisogna tralasciare, inoltre, il titolo, ed è doveroso, dunque, riportare le stesse parole di Balsamo: «Leggeri come Pi(e)trè sulla luna, senza gravità. La Trinacria, come da tradizione nello spettacolo dell’opera dei pupi, torna sulla luna per cercare di recuperare il senno, sperando che San Giovanni, come un tempo avveniva con Astolfo, ci venga incontro e ci aiuti».
Ancora una volta, così come è consueto nella sua drammaturgia, Balsamo coniuga la visione del passato con la denuncia del presente, evitando una tendenza, inutile ed improduttiva, verso il passatismo, il banale ricordo del passato che genera stanca malinconia; l’attore considera, invece, la solidità e la ricchezza della cultura orale siciliana e degli studi operati in passato su di essa, come elementi cruciali per dar vita a nuovi percorsi di ricerca e di recupero.
di EMANUELA FERRAUTO
FESTIBÀL Napoli balla al centro, a Sud
Ex Asilo Filangieri Napoli 28-29 gennaio 2017
TRINACRIA SULLA LUNA
PITRÈ SENZA GRAVITÀ
Galleria Toledo Napoli 29 gennaio 2017
Testo e regia
di
Gaspare Balsamo
Progetto e spunto
di Luca Recupero
Con
Gaspare Balsamo,
Biagio Guerrera,
Puccio Castrogiovanni,
Giancarlo Parisi,
Luca Recupero.
Musiche
di e eseguite
dal vivo da:
Biagio Guerrera (voce)
Puccio Castrogiovanni (Fisarmonica,mandolino,marranzanoevoce)
Giancarlo Parisi (chitarra,zampogna,marranzanoevoce),
Luca Recupero (percussioni,marranzanoevoce)
Assistenza alla regia,
scene e costumi:
Daniela Orlando
Assistenza tecnica e disegno luci: Aldo Ciulla, Sandro Sciotto.