Giornata della memoria 2022 | “Ridere rende liberi”

Ridere rende liberi
Giornata della memoria 2022
Data l’importanza e il valore della testimonianza, condividiamo nuovamente il link proposto lo scorso anno: Antonella Ottai “Ridere rende liberi”

dal volume
Antonella Ottai
Ridere rende liberi
Comici nei campi nazisti
Quodlibet Studio, 2016. Lettere
Ebraismo e letteratura ebraica, Critica e storia della letteratura
Sito dell’Editore:
https://www.quodlibet.it/libro/9788874627950
Gli aspetti salienti del volume sono stati affidati all’analisi critica di Antonia Lezza in occasione della presentazione presso il Maschio Angioino organizzata dalla Fondazione Valenti nel 2017.
“ll titolo del mio intervento, Ridere rende liberi, sembra una generica esaltazione della risata e dei suoi effetti positivi, e invece è il calco di un lutto: riprende infatti l’insegna all’ingresso dei campi di concentramento nazisti, Il lavoro rende liberi. Il lavoro dei personaggi al centro della mia ricerca era quello di far ridere, e tale rimase nei lager ai quali li aveva condannati la loro origine ebraica. Comici nei campi nazisti, il sottotitolo del volume che ho dedicato alla vicenda, circoscrive l’ambito del tutto eccezionale in cui quella risata ebbe a risuonare, grazie all’esibizione – indotta dai carnefici per proprio divertimento – di artisti che fino a pochi anni prima erano stati stelle di prima grandezza del cabaret berlinese”.
Così scrive Antonella Ottai, già docente presso il Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo dell’Università “Sapienza” di Roma che ha dedicato numerose ricerche e pubblicazioni sullo spettacolo, italiano e internazionale, degli anni Trenta.
Le parole sono tratte da “Ridere rende liberi. Comici nei campi nazisti” (Quodlibet Studio, 2016), volume in cui la studiosa compire una precisa ed emozionante indagine sul panorama storico teatrale della Berlino alle soglie degli anni 30 che ritrae la condizione dei cabarettisti ebrei nei ghetti e nei campi nazisti, dove continuarono a realizzare spettacoli anche per i loro aguzzini. Il libro nasce da una ricerca condotta sulle sorti di alcuni comici ai quali si deve la grandezza leggendaria del cabaret e dello spettacolo leggero mitteleuropeo, in particolare di quello berlinese. In gran parte ebrei, come ebreo era il colore del loro umorismo, la sorte di questi artisti è segnata inesorabilmente dall’avvento di Hitler al potere. Espulsi dai set e dai palcoscenici sui quali avevano primeggiato, le loro performance si replicano in situazioni sempre più dure: i ghetti, la deportazione, lo sterminio. Sono «stelle di prima grandezza che di grande non hanno più che la stella gialla, cucita ben in evidenza sul loro petto». Il loro personale percorso diventa l’occasione per interrogarsi sui poteri e sulla forza d’urto del riso, per riflettere sul senso del comico nel cuore del dolore quando, a complicarne le dinamiche, interviene la relazione che sussiste fra il carnefice e la vittima e sono gli aguzzini a contendere ai perseguitati “l’ultima risata”.
Da Ridere rende liberi sono stati realizzati sia lo spettacolo con Bruno Maccallini, Alvia Reale e Franca D’Amato che questo emozionante video che raccoglie immagini dell’epoca raccontate attraverso la voce e i ricordi della stessa Antonella Ottai.
Il Centro Studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo ringrazia la studiosa per il prezioso e importante contributo.