Eduardo De Filippo rivive nel Rione Sanità grazie all’ultimo respiro del Nuovo Teatro Sanità.

di Emanuela FERRAUTO

L’avviso pubblico Creative Living Lab – IV Edizione, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura è il punto di partenza del Progetto RigeneraTour, che è alla base di questa esperienza teatrale e sociale, prodotta dal Nuovo Teatro Sanità e sostenuta dalla Fondazione Eduardo De Filippo, da Apogeo, dall’Associazione Sanitansamble E.F., dall’Associazione AZTeCA, da Idee Fuori Scena.

Immancabile la presenza e la consulenza drammaturgica di Mario Gelardi, padre del Nuovo Teatro Sanità, per il progetto voluto fortemente, ideato e diretto da Carlo Gertrude.

TUR DE VASC, questo il titolo, è uno scimmiottamento della lingua francese, per descrivere un vero e proprio Tour napoletano nei Bassi del Rione Sanità, cioè in quelle case minuscole e con un’unica apertura che, appunto, si affaccia sulle strade e sui vicoli, abitazioni collocate nel piano più basso della palazzina. Vivere nei Bassi è un’esperienza differente, rispetto alla vita ai piani superiori, poiché ci si ritrova in continua simbiosi con la strada, con gli eventi che si verificano nei vicoli, con le persone, conosciute e sconosciute. Vivere, inoltre, all’interno del Rione Sanità significa vivere di compromessi: quartiere antichissimo, visivamente posto ad un livello inferiore rispetto alle costruzioni più recenti, raggiungibile anche attraverso un ascensore che, in effetti, conduce nelle viscere della città. Non a caso, poco lontano, sorge il Cimitero delle Fontanelle, luogo in cui la vita e il dialogo con la morte si mescolano quotidianamente, sin dall’antichità.

Il Rione Sanità sembra mantenere alcune caratteristiche ataviche, sia nella lingua che nel modo di vivere, ma questo contrasta con l’evoluzione che la città sta vivendo da anni: più Napoli si trasforma, meno il Rione Sanità si apre alla città. Questo contrasto è alla base della fortissima volontà di inserimento di forme di cultura e di arte all’interno dello stesso Rione, affinché gli abitanti possano avvicinarsi al mondo esterno, senza sentirsi costretti all’interazione violenta con il resto della città.

Il tour comincia dalla zona più turistica del Rione, quella che si affaccia su piazza Cavour e sull’affollata via Foria, per poi procedere verso il cuore della Via Cristallini, fin dove i vicoli si interrompono con le scalinate che si inerpicano nelle zone più alte, diventando sempre più bui.

Il dedalo di palazzi e il sovrapporsi delle finestre rappresentano la scenografia che caratterizza questo tour che accompagna spettatori e turisti dal 16 al 18 giugno, in un numero massimo di 25 persone con partecipazione gratuita.

In questo spettacolo itinerante ritroviamo facce note dell’amato Nuovo Teatro Sanità, purtroppo costretto alla chiusura e allo sgombero dalla chiesa di piazzetta San Vincenzo: nove anni di attività in collaborazione con le difficoltà del Rione Sanità, nove anni di debutti e di attenzione alla drammaturgia contemporanea meridionale, ma non solo.

La struttura ospitante non è adeguata, necessita di lavori, il progetto del Nuovo Teatro Sanità è ormai nella mente e nel cuore di tutti gli spettatori che lo hanno conosciuto sin dagli esordi.

Come reagire, se un teatro viene chiuso e la compagnia e il collettivo non riescono a rifondare un luogo? Si sceglie la strada!

Questo Tur de Vasc viene presentato inaspettatamente come un congedo del Nuovo Teatro Sanità, sebbene il lavoro appaia come una fortissima reazione alla condizione che sta vivendo il Collettivo.

Questa edizione del Tour abbraccia tre importanti testi di Eduardo: Filumena Marturano, Il contratto, Questi fantasmi!

La partecipazione di attori di esperienza permette agli spettatori di riconoscere e rincontrare i loro personaggi teatrali anche in un contesto completamente diverso; dall’altra parte, le mamme del Rione e i ragazzi del quartiere, abituati al mondo teatrale grazie all’enorme e puntuale lavoro del Nuovo Teatro Sanità, si mescolano con attori occasionali, con gli abitanti del luogo e con i turisti che si ritrovano in mezzo alla carovana dei 25 spettatori ufficiali, muniti di spillette di riconoscimento. La gente si chiede se sia tutto vero e sbirciano all’interno dei Bassi, spalancati e pieni di spettatori.

         Interpretazioni intense quelle di Lalla Esposito e Ivan Castiglione in Filumena Marturano, di

Imma Villa, Luca Saccoia, Ciro Burzo, Anna De Stefano in Il contratto, di Agostino Chiummariello, Gennaro Maresca, Roberta Astuti in Questi fantasmi!

I 25 spettatori sono guidati per i vicoli dagli  AccompagnaTur (Mario Ascione, Marco Badolati, Raffaele Marfella, Macki Montella, Salvatore Nicolella, Francesco Gentile), i quali, a bordo di scooter e vestiti con abiti neri, incitano il pubblico con appellativi e insulti, rigorosamente in lingua napoletana, strombazzando sui motorini e stimolando anche l’attenzione degli abitanti dei vicoli che si voltano, si affacciano o escono dai negozi, incuriositi e insospettiti dalla presenza delle persone in fila che si inoltrano all’interno dei vicoli.

L’escamotage è utile per velocizzare la camminata degli spettatori e per guidarli sin dentro le case, i famosi Bassi, dati in prestito da anziane proprietarie e da famiglie, presenti alla performance. Entrare all’interno di vere case, osservare gli oggetti, le foto di famiglia, le camere da letto sul fondo, mentre gli attori aprono armadi, stipiti, cassetti e utilizzano ciò che davvero esiste all’interno di questi Bassi, ci permette di percepire da una parte un certo imbarazzo per la nostra presenza in ambienti privati, dall’altro lato sviluppa una certa curiosità che rende gli spettatori protagonisti insieme ai personaggi.

I racconti delle famiglie eduardiane, come quelle della drammaturgia contemporanea, apparentemente ancorate a valori, ma frantumate a causa di veleni o di problemi che creano crepe profonde, si intersecano perfettamente all’interno del contesto sociale che ritroviamo nel Rione Sanità. Anche gli ambienti sembrano essere più appropriati e più vicini alle vicende, rispetto a quanto di solito vediamo nell’allestimento scenico dei testi eduardiani, momento in cui inevitabilmente il filtro teatrale si attiva tra il palco e gli spettatori.

Le scene rappresentano alcuni dei momenti di maggior tensione all’interno del racconto, ma sono anche i momenti più conosciuti dal grande pubblico, attirando quindi anche l’eventuale turista o spettatore poco abituato alla visione teatrale o lontano dai classici teatrali.

In effetti tutte le repliche, anche due in una data, risultano completamente esaurite in poco tempo e si rispetta il numero di 25 persone anche per l’esigenza dovuta agli spazi ristretti a disposizione all’interno dei Bassi. In alcuni casi gli spettatori si posizionano davanti alle finestre che si affacciano su strada e seguono la recitazione dall’esterno, attraverso un altro punto di vista rispetto a quello assunto dagli spettatori all’interno dell’abitazione.

L’intero percorso ha una durata di circa 1 ora e 30 minuti e si conclude con una scelta diversa, ossia si recupera il “racconto” di De Pretore Vincenzo, le parole vengono rappate dall’artista Gheto Soffittaman e le giovani guide che prima strombettavano sugli scooter, diventano cantanti, interpreti e rapper, all’interno di una chiesa sconsacrata.

Gli spettatori vengono riaccompagnati al punto di partenza, attraverso una suggestiva passeggiata nella zona di Santa Maria Antaesecula, mentre le donne del quartiere con i loro figli (Stefania Balato, Elena Barra, Iolanda Cardamone, Claudia Comparone, Paola Esposito, Concetta Girone, Lucia Girone, Giulia Maisto), offrono rose agli spettatori e descrivono alcune particolari ricette, conducendo i loro ospiti in una via decorata da murales dedicati alla famiglia De Filippo. 

Il Tur de Vasc si conclude con un saluto dello stesso Carlo Gertrude, capo accompagnatore, il quale avvisa gli spettatori, anche quelli meno informati, della morte del Nuovo Teatro Sanità. Il Rione si è svuotato, il sole è tramontato, l’oscurità pervade i vicoli di pietra scura, piccole ombre affiorano tra gli angoli e tra le facciate delle antiche chiese, mentre la città rumoreggia in fondo e dalle finestre dilagano suoni e rumori di piatti e bicchieri.

I nostri attori ci hanno regalato una delle migliori interpretazioni della stagione, seppur breve, vista la scelta di rappresentare solo alcune scene dei famosi testi eduardiani, ed hanno sostenuto una inaspettata fine di un teatro che nessuno riesce a considerare chiuso o dismesso.

TUR DE VASC -EDUARDO EDITION

Napoli- Rione Sanità 16-18 giugno 2023

Testi Eduardo De Filippo
progetto ideato e diretto da Carlo Geltrude
consulenza drammaturgica Mario Gelardi
con Lalla Esposito, Ivan Castiglione in Filumena Marturano
Imma Villa, Luca Saccoia, Ciro Burzo, Anna De Stefano in Il contratto
Agostino Chiummariello, Gennaro Maresca, Roberta Astuti in Questi fantasmi
AccompagnaTur Mario Ascione, Marco Badolati, Raffaele Marfella, Macki Montella, Salvatore Nicolella, Francesco Gentile
con gli allievi del Social Theather Lab (a cura di Carlo Geltrude); del Social Shot Art Lab (a cura di Ciro Battiloro); del Sound Art Experience Lab (a cura di Maestro Maurizio Baratta, direttore operativo Associazione Sanitansamble E.F.); del Social Street Art Lab (a cura di Trisha Palma)
con le mamme del Rione Sanità Stefania Balato, Elena Barra, Iolanda Cardamone, Claudia Comparone, Paola Esposito, Concetta Girone, Lucia Girone, Giulia Maisto
costumi e make up Rachele Nuzzo
aiuto regia Mario Ascione
grafica Luciano Correale
foto Vincenzo Antonucci, Ciro Battiloro
ufficio stampa Milena Cozzolino
organizzazione Chiara Pastore, Roberta De Pasquale
produzione Nuovo Teatro Sanità con il patrocinio e il sostegno di Fondazione Eduardo De Filippo
nell’ambito di RigeneraTur, progetto vincitore dell’avviso pubblico “Creative Living Lab – IV edizione” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura
realizzato da Nuovo Teatro Sanità, Apogeo, Fondazione Eduardo De Filippo, Associazione Sanitansamble E.F., Associazione AZTeCA, Idee Fuori Scena