Segnalazioni Volumi | Marzo 2025

TEATRO

Gran teatro Viviani. attualità e memoria a 75 anni dalla morte, AA.VV., supplemento del quotidiano la Repubblica, Napoli, Guida, 2025

Il 22 marzo 1950 moriva a Napoli Raffaele Viviani,il drammaturgo nato il 9 gennaio 1888 a Castellammare di Stabia. Attore eccelso e autore poliedrico, nel solco della tradizione napoletana riuscì a innovare e a realizzare un teatro nuovo che univa parole, musica, coralità e gestualità. Scrisse commedie, musiche, canzoni e poesie, passò dal varietà alla prosa, sfiorando nel corso della sua carriera anche il cinema. Cresciuto sin da bambino in ambiente teatrale, mosse i primi passi con la sorella Luisella, anch’ella attrice e cantante di rara qualità. Nel 1917 mise in scena la sua prima commedia O Vico. Calcò i teatri nazionali ed ebbe molto successo all’estero. Osteggiato dal fascismo, amato dal pubblico, ha scritto capolavori del teatro contemporaneo. Negli ultimi anni di vita, la guerra prima e la malattia dopo lo costrinsero a diradare le sue apparizioni. La sua ultima opera, I Dieci comandamenti, venne rappresentata postuma solo nel 2000.
Sulla facciata del palazzo dove nacque, nel centro antico di Castellammare, una lapide posta nel 1959 ricorda come lì “ebbero vita la maschera e il cuore di Raffaele Viviani”. Su quella della casa di corso Vittorio Emanuele dove si spense 75 anni fa si legge: “Qui visse e morì nella perenne nostalgia dei suoi personaggi Raffaele Viviani, scrittore ed attore, che dal popolo apprese ed al popolo donò l’arte sua. Ettore Novi pose
.”

Fabio Pisano, De Rerum Natura [There is no planet B], Spoleto, Editoria & Spettacolo, 2025

Liberamente ispirato al De Rerum Natura di Lucrezio De Rerum Natura [There is no planet B] è un testo che racconta in sei episodi il rapporto tra uomo e natura oggi; il titolo è ispirato all’opera didascalica in versi del poeta latino Lucrezio; opera ch’ha rappresentato il punto di partenza intorno cui sviluppare la drammaturgia; sei “libri”, un prologo, un interludio e un epilogo, in cui prevale la forma dialogica, perché è proprio attraverso il dialogo, attraverso la forza rivelatrice del dialogo che ho provato a restituire il Teatro in tutta la sua potenza, in tutta la sua affascinante capacità di turbamento…”

Maria Dolores Pesce, La vita delle parole. Il teatro di Dacia Maraini, Spoleto, Editoria & Spettacolo, 2025

Molto è stato scritto su Dacia Maraini negli oltre sessant’anni della sua, talora contrastata ma più spesso felice, ‘vita’ letteraria, ma forse non tutto o non ancora abbastanza. Questo volume monografico, uno dei pochi interamente votato al suo Teatro, intende infatti affrontarne quella sua parte, essenziale ma meno studiata e approfondita. La vita delle parole a lei dedicato vuole dunque scrivere in particolare di Maraini drammaturga, dentro la cornice ovviamente della sua complessiva attività di intellettuale a cavallo tra secolo breve e gli anni Duemila, ma anche lato sensu, “a prescindere” da quest’ultima. «Una drammaturga paradossalmente fedele alla tradizione e al fascino della parola scritta…”

Ornella Rosato, Alessandro Toppi, Altrimenti il carcere resta carcere. Teatro Oltre i Limiti Compagnia Teatrale Petra, Roma, Bulzoni, 2025

Quando si parla di teatro e carcere occorre ritrovare il senso quotidiano e concreto dell’esperienza. Non perdere l’addestramento a questo gioco dovrebbe essere il fine più alto di qualsiasi architettura scenica o strategia laboratoriale che si voglia perseguire. I modi sono tanti, occorre di volta in volta cercarli senza pensare che una serie di regole ben definite o di teorie prescrittive possano essere sufficienti. In teatro ciò che conta sono le persone e le relazioni umane, esattamente come diceva Montaigne della sua amicizia con Etienne de la Béotie: “Perché ero io, perché era lui”...”


ROMANZO

Rossano Astremo, Nudo di padre, Milano, Solferino, 2025

«Quando venni al mondo, in una domenica di primavera del 1979, ad accogliermi non ci furono due genitori festosi, ma il volto subdolo dell’abbandono.» Comincia così la vita del protagonista di questa storia, con una madre sola e depressa che alla sua terza gravidanza avrebbe desiderato una femmina. Non c’è un padre, che lavora in Germania e che torna a Grottaglie, in Puglia, solo mesi più tardi. A testimonianza di quel rapporto, esiste un’unica polaroid che ritrae sorridenti genitore e figlio, per il resto domina tra i due una gelida indifferenza che negli anni si trasforma in sottile soggezione…”

Erica Cassano, La grande sete, Milano, Garzanti, 2025

Anna ha sete. Tutta la città ha sete, da settimane. C’è chi li chiamerà i giorni della Grande Sete, e chi le ricorderà come le Quattro Giornate di Napoli. È il 1943 e l’acqua manca ovunque, tranne che nella casa in cui Anna vive con la sua famiglia. Mentre davanti alla Casa del Miracolo si snoda una fila di donne che chiede quanto basta per dissetarsi, lei si domanda come mai la sua sete le paia così insaziabile. Perché quella che Anna sente è diversa: è una sete di vita e di un futuro di riscatto. A vent’anni vorrebbe seguire le lezioni alla facoltà di Lettere, leggere, vivere in un mondo senza macerie, senza l’agguato continuo delle sirene antiaeree. Ma non c’è tempo per i sogni…”

Salvo Palazzolo, L’amore in questa città, Milano, Rizzoli, 2025

Palermo, 1935: il corpo di una studentessa, Cetti Zerilli, viene ritrovato nel palazzo dell’Università crivellato da tre colpi di pistola. Accanto a lei il cadavere di un milite fascista, in camicia nera e stivaloni. Un caso di omicidio-suicidio sentenzia la polizia del regime, che lo archivia con un’urgenza sospetta, imponendo alla stampa il silenzio. Ma è una verità viziata dalla censura, non ci sono dubbi per Felice, il padre della ragazza, che si rifiuta di accettare per quella figlia piena di vita e così amata la versione ufficiale della tragedia...”


LETTERATURA – BIOGRAFIA

Claudio Scuderi, Le memorie di Abdul al-Sarashi. Il consigliere segreto di Federico II, Palermo, Torri del Vento, 2025

Il consigliere segreto di Federico II di Svevia, Abdul al-Sarashi, scrive le sue memorie ripercorrendo gli esecrati delitti che hanno costellato tutta la sua vita. Ma proprio in coincidenza della morte dell’imperatore, il mistero sarà rivelato.
Abdul vive tra intrighi di corte, missioni rischiose e dilemmi morali in un’epoca caratterizzata dal conflitto e dalla convivenza tra cristiani e mussulmani, e di cui Palermo risulta essere stata prevalente scenario. Attraverso il suo leale rapporto con l’imperatore, egli esplora i valori della giustizia e della fedeltà, difendendo la propria cultura in un regno in costante cambiamento.
..”

Francesco, Lombardi, Nino Rota. Storia del mago Doppio e della fata Giglia, Milano, Feltrinelli, 2024

Bambino prodigio, allievo di illustri maestri, protetto di Toscanini, amico di Stravinskij e altre stelle del firmamento musicale internazionale, Nino Rota è un protagonista senza pari della musica italiana del ventesimo secolo. In un contesto musicale – quello dei primi decenni del Novecento – molto sensibile alle avanguardie allora in voga, Rota sembra nuotare da solo controcorrente e guarda con piacere indietro, più che avanti…”


LETTERATURA – AUTOBIOGRAFIA

Fabrizia Ramondino, Star di casa, Roma, Orizzonte Milton, 2025

Tra biografia, meditazione e racconto, Fabrizia Ramondino traccia un personalissimo itinerario in cui la memoria passa attraverso l’esperienza del corpo e dell’anima.
Con sguardo di eterna fanciulla depositaria di una saggezza antica, rievoca la sua Napoli, quella reale e immaginaria che si pone oltre il tempo. Ricordi da cui riemergono le figure di bambini, di nonne, di madri, di domestiche che si muovono nelle buie cucine di antichi palazzi, di signore che si mostrano nei barocchi salotti di rappresentanza, di ragazzi che si rincorrono nei vicoli caotici della città
…”

Erri De Luca, Ines de la Fressange, L’età sperimentale, Milano, Feltrinelli, 2024

Nessuna generazione prima di questa ha raggiunto la vecchiaia in così numerosa formazione e in uno stato così attivo, e questo – scrive Erri De Luca – la rende oggi un’età sperimentale. Un’occasione, dunque, la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo di sé e degli altri, di allenare il corpo e la mente con maggiore consapevolezza e forse con più gusto. Non invece il momento, come pensano in molti, di guardare soltanto indietro. “A che somiglia quest’età?” si chiede De Luca...”


LETTERATURA – TEATRO

Ascanio Celestini, Poveri cristi, Torino, Einaudi, 2025

Sono i destini a cui nessuno fa caso, quelli che da sempre interessano ad Ascanio Celestini. E quale luogo migliore delle periferie, microcosmi grandi e vivaci piú del mondo, per indagare gli esseri umani che ci ostiniamo a non voler vedere? Con sguardo partecipe e mai retorico, Celestini setaccia le vite sradicate di donne e uomini che vagano come in un formicaio alla ricerca del loro spicchio di felicità…”


LETTERATURA – ARTE

Francesco Scotto, Acquerelli. Racconti per immagini, Corato (BA), SECOP Edizioni, 2025

Come in un gioco di specchi, gli acquerelli si riflettono nei racconti, amplificando le suggestioni che entrambi evocano. La narrazione, infatti, al pari dei sentimenti che li racchiude, è sempre intrisa di colori, a cui la leggerezza e la trasparenza degli acquerelli fa assumere il carattere di una realtà possibile, auspicata o forse solo sognata...”


POESIA

Michele Sovente, Superstiti, introduzione di Nicola De Blasi, Napoli, Dante&Descartes, 2025

La nuova raccolta poetica di Michele Sovente in cui, giocando con i tre linguaggi che da sempre usa, l’autore riesce a costruire una sapiente architettura di sette sezioni internamente legate l’una all’altra, al fine di dare al lettore una visione d’insieme sul lacerante tema enunciato dal titolo...”